Come abbiamo visto più volte i benefici previsti dalla legge 104 molteplici ma in questa sezione andremo ad analizzare i permessi retribuiti previsti dalla legge che possono essere fruiti dal lavoratore disabile ma anche dai familiari conviventi o chi se nè prende cura, andremo inoltre a vedere la procedura per usufruire di questi permessi e quanti sono nell’arco di un mese lavorativo, un vademecum completo sui permessi retribuiti.

Legge 104: Permessi retribuiti per il lavoratore disabile

I permessi possono essere richiesti dal lavoratore disabile purchè sia maggiorenne, ogni mese il disabile ha diritto ad una serie di permessi che come abbiamo specificato sono completamente retribuiti, ma vediamo di seguito quanti sono ogni mese:

  • 2 ore giornaliere (nell’ipotesi in cui l’orario sia almeno pari a 6 ore giornaliere);
  • 3 giorni, continuativi o frazionati a ore.

Il lavoratore disabile può decidere in base alle proprie esigenze di modificare da un mese all’altro la fruizione di questi permessi che quindi possono traquillamente variare, alla base del concetto di questi permessi c’è appunto la possibilità di fornire al disabile delle giornate che possono essere utili alla sua persona, e questo indipendentemente dalla motivazione.

In maniera del tutto eccezionale il disabile può anche modifcare la fruizione di questi permessi anche per il mese in corso, ma in questo caso deve sussistere una compravata esigenza improvvisa ed imprevedibile.

La domanda dei suddetti permessi andrà presentata direttamente al datore di lavoro o all’ufficio amministrativo o che gestisce il personale.

Nel caso in vui il lavoratore abbia un contratto di lavoro part-time verticale o misto, con attività lavorativa limitata ad alcuni giorni del mese, o in caso di riduzione dell’attività lavorativa coincidente con un periodo di integrazione salariale, il numero dei giorni di permesso che spettano dovranno essere ridimensionati in proporzione.

Il risultato della proporzione viene arrotondato all’unità inferiore o a quella superiore, a seconda che la frazione sia fino allo 0,50 o superiore.

Se però il dipendente presta servizio per oltre la metà delle giornate lavorative settimanali, ad esempio se lavora almeno 4 giorni su 6, i 3 giorni di permesso Legge 104 spettano per intero.

Legge 104: Permessi retribuiti per i familiari del disabile

I permessi da lavoro retribuiti possono essere fruiti anche ai familiari del disabile (che ovviamente lavorano) e anche da eventuali  conviveni di fatto, come risultante dalla dichiarazione anagrafica al Comune di residenza), se sono lavoratori dipendenti.

Questi permessi possono essere accordati ad un solo lavoratore per il medesimo disabile, non possono essere quindi avanzate richieste da più lavoratori per lo stesso disabile, anche in questo caso il lavorate può beneficiare dei permessi retribuiti ogni mese per tutti i mesi di assistenza alla persona con handicap grave.

La persona che si occuperà di assistere il disabile dovrà essere dichiarato all’Inps, nel caso in cui il disabile è assistito alternativamente, per periodi di tempo predeterminati, da parenti diversi (entro il 2° grado), ciascun avente diritto deve presentare, di volta in volta, la domanda per ottenere il riconoscimento dei permessi retribuiti legge 104.

L’unica eccezione a questa regola vale solo per i genitori del disabile, che in maniera alternata possono beneficiare dei permessi per l’assistenza dello stesso figlio con handicap grave, ma badate bene, in maniera alternata e quindi non insieme.

Il diritto ai permessi retribuiti è concesso anche se:

  • nel nucleo familiare del disabile si trovano familiari conviventi non lavoratori idonei a prestare assistenza;
  • sono presenti altre forme di assistenza pubblica o privata (ricorso alle strutture pubbliche, al cosiddetto “no profit” e al personale badante).

I familiari che hanno diritto ai permessi retribuiti, nel dettaglio, sono:

  • i genitori;
  • il coniuge, o il partner dell’unione civile, o il convivente more uxorio: si tratta del convivente di fatto, come risultante dalla dichiarazione anagrafica (non è necessaria la firma di un patto di convivenza);
  • i parenti e affini entro il 2° grado;
  • i parenti e affini entro il 3° grado, se i genitori o il coniuge/ la parte dell’unione civile/ il convivente del disabile hanno compiuto i 65 anni, oppure sono anch’essi affetti da patologie invalidanti a carattere permanente, o sono deceduti o mancanti.

Permessi Legge 104 come vanno utilizzati?

Una delle domande più frequenti che si pongono chi usufruisce dei permessi è come possono essere utilizzati, ad esempio il lavoratore che beneficia di un permesso deve stare tutta la giornata o solo le ore lavorative presso il familiare con handicap?

Questa è solo una delle tante domande, ma vediamo nel dettaglio come vanno usati i permessi.

Per compredere al meglio come utilizzarli sarà necessario fare riferimento alla giurisprudenza poichè la normativa delle legge su questo aspetto non è molto chiara.

Secondo la giurisprudenza l’impiego per scopi personali della giornata di permesso retribuita costituisce un comportamento illegittimo che può essere configurabile come reato: quello di truffa ai danni dello Stato (difatti l’indennità per la giornata di riposo viene corrisposta dall’Inps e solo inizialmente anticipata dal datore di lavoro).

In determinati casi il lavoratore che abusa di questo strumento può essere anche licenziato per giusta causa, visto che in questo caso viene a cadere il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente.

Non sono pochi i casi in cui il lavoratore è stato pedinato allo scopo di verificare se lo stesso stesse utilizzando i permessi della legge 104 per scopi personali o per assistere l’invalido.

La cassazione recentemente ha adottato un’interpretazione più larga della norma, secondo i giudici della corte poiché il lavoratore con la legge 104, durante il normale corso della settimana, alterna il lavoro all’assistenza, non trovando quindi spazi per le proprie necessità (fosse anche fare la spesa, comprare un vestito o incontrarsi con gli amici) è legittimo pensare che lo faccia durante i giorni di permesso in cui ha più tempo.

Cosi facendo è stato cancellato l’obbligo dell’assistenza continuativa, mentre quello che rimane assolutamente vietato è l’uso dell’intera giornata per scopi personali come, ad esempio, per allungare il weekend e il ponte o fare gite con gli amici.

In diverse occasioni è stato ritenuto legittimo il licenziamento di un lavoratore beccato, in uno dei giorni di permesso con la legge 104, a partecipare a una serata in discoteca.