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Novità Permessi Legge 104, fruibili da più familiari

Sono in arrivo delle importanti novità per quanto riguarda i Permessi della Legge 104, infatti, a partire dal 13 agosto 2022 grazie al decreto Conciliazione vita-lavoro cambiano le regole sia sui permessi 104 e sia sui concedi straordinari per l’assistenza al disabile ma entriamo nel dettaglio dell’articolo e vediamo cosa prevede la legge. A partire dal 13 agosto 2022 i permessi 104 potranno essere usufruiti in modo alternato, in modo da poter assistere la stessa persona affetta da gravi disabilità. I congedi 151 invece potranno essere usufruiti anche dai conviventi di fatto.

Permessi Legge 104, Le Novità dal 2022

Grazie al Decreto Conciliazione vita lavoro, sono state introdotte nuove misure che riguardano proprio la conciliazione tra l’attività lavorativa e la vita privata in modo che sia i genitori e sia prestatori di assistenza potranno condividere la responsabilità di cura.

Altra novità riguarda l’utilizzo dei permessi da più caregiver contemporaneamente in modo da poter assistere un familiare disabile.

Al tempo stesso i congedi straordinari vengono estesi anche ai conviventi di fatto i (cosiddetti congedi 151) di cui all’articolo 42, comma 5, del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, parliamo di una misura che riguarda i soli lavoratori dipendenti privati, che permette l’astensione retribuita di due anni da lavoro nel caso in cui ci sono delle gravi situazioni legate al disabile.

L’INPS tramite messaggio 05-08-2022 n 3096 ha fornito ai lavoratori dipendenti nel settore privato delle informazioni sul riconoscimento delle relative indennità, che partiranno dal 13 agosto 2022.

Per poter capire le modalità operative delle due misure bisognerà attendere l’aggiornamento dell’INPS tramite una nuova circolare.

Permessi Legge 104 Disabili, ecco cosa cambia

Grazie al Decreto conciliazione è stata eliminata la figura del “referente unico dell’assistenza” regola per cui non poteva essere riconosciuta a più di un lavoratore dipendente la fruizione dei giorni di permesso per l’assistenza allo stesso individuo.

Almeno che non si tratta di un genitore disabile, a cui è stato riconosciuto un particolare ruolo di cura; quindi, i permessi per assistere lo stesso individuo potranno essere riconosciuti su richiesta a più soggetti in modo, da poterne usufruire in modo alternato.

Il permesso sarà sempre di tre giorni al mese, retribuiti, e fruibili anche ad ore.

Congedo Straordinario 151, ecco cosa cambia

Anche il congedo straordinario 151 ha subito delle modifiche, infatti, fin ora   l’assistenza al disabile era stata riconosciuta, al coniuge convivente con handicap gravi accertata ai sensi della Legge 104.

Parliamo di un periodo di rinuncia da lavoro retribuito, non superiore a due anni, usufruibili solo se vengono   documentati i motivi familiari relativi alla cura del malato.

Il nuovo provvedimento rimpiazza il comma 5 dell’articolo 42 del Decreto Legislativo n. 151 del 2001.

Ecco le seguenti novità:

  • introduce il “convivente di fatto di cui all’articolo 1, comma 36”, della Legge 20 maggio 2016, n. 76, tra i soggetti individuati prioritariamente dal legislatore ai fini della concessione del congedo, in via alternativa e al pari del coniuge e della parte dell’unione civile;
  • stabilisce che il congedo straordinario spetta anche nel caso in cui la convivenza, qualora normativamente prevista, sia stata instaurata successivamente alla richiesta di congedo.

Nuovo Ordine di Priorità Del Congedo 151

Il congedo straordinario si estende anche ai conviventi di fatto, quindi si aggiungono dei   nuovi soggetti, modificando, l’ordine di priorità.

Infatti, i primi soggetti che hanno diritto al congedo sono il coniuge convivente ma nel caso in cui avviene una mancanza, come la morte o patologie invalidanti dei primi.si lascia il posto ai successivi e sono:

  • in primis, ha diritto al congedo il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
  • a seguire, il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità. Ciò, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell’unione civile convivente, del convivente di fatto;
  • successivamente ne ha diritto uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente o il convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • a seguire, uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • infine, un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità. Ciò nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

Permessi Legge 104, Come e Quando presentare la domanda

Una volta richiesto l’astensione dal lavoro al proprio datore di lavoro il soggetto dovrà effettuare la richiesta d’indennità all’INPS che effettuerà o un pagamento o un rimborso al datore di lavoro (anticipato la somma).

Come precisa l’INPS n° 3096 del 05-08-2022 tramite Messaggio n° 3096 del 05-08-2022 è possibile effettuare richiesta d’indennità legata sia ai permessi della 104, e sia ai congedi straordinari.

Per poter far richiesta di concedo straordinario è necessario allegare i seguenti documenti;

  • una dichiarazione sostitutiva di certificazione, dalla quale risulti la convivenza di fatto di cui all’articolo 1, comma 36, della Legge n. 76 del 2016 con il disabile da assistere;
  • nel caso di convivenza normativamente prevista ma non ancora instaurata, il richiedente è tenuto ad allegare alla domanda una dichiarazione sostitutiva di certificazione da cui risulti che provvederà a instaurare la convivenza con il familiare disabile in situazione di gravità entro l’inizio del periodo di congedo richiesto e a mantenerla per tutta la durata dello stesso.

Acquisto Smartphone,Tv e Pc con Legge 104 ecco come fare

Tra le varie agevolazioni e sconti che in termini economici che la Legge 104 garantisce a chi nè è titolare c’è anche l’acquisto di Tv (Televioni) Pc, sia fisso che portatile ed anche Smartphone, ovvero i cellulari di ultima generazione, in particolare per l’acquisto di questi beni la legge permette di ottenere una detrazione fiscale del 19%, e pagare un’IVA agevolata al 4% anzichè al 22%, ovvero l’aliquota che tutti noi paghiamo quando acquistiamo qualsiasi bene o servizio.

Nell’articolo vediamo nel dettaglio come fare per poter acquistare Tv, Smartphone e Pc mediante la Legge 104, quali sono gli step da seguire e le eventuali documentazioni da presentare per poter ottenere le agevolazioni economiche e come comprare questi dispoisitivi sia nei negozi tradizionali che negli store online.

Agevolazioni Acquisto Smartphone,Tv e Pc con Legge 104 perchè?

Molti si chiedono perchè la Legge 104 metta a disposizione delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di determinati beni e servizi, in questo caso Tv, Smartphone e Pc, la risposta è molto semplice, questi dispositivi hanno l’obiettivo di facilitare la comunicazione e la preparazione scritta, e il controllo dell’ambiente e l’ingresso alla cultura e alle informazioni, e l’assistenza alle persone con deficit motorio, visivo, uditivo e del linguaggio.

Anche il televisore viene considerato un sussidio tecnico e informatico, purché il medico ne attesti la reale utilità per la persona disabile.

La legge 104 come abbiamo visto non è stata creata solo per facilitare l’assistenza ma anche per tutelare i diritti dei disabili e dei suoi familiari, ma anche per favorire la loro integrazione nel mondo sociale e lavorativo.

Smartphone e Pc con Legge 104: documenti da presentare

Per poter ottenere le agevolazioni per l’acquisto di questi dispositivi, è necessario presentare alcuni documenti, senza i quali non è possibile ottenere i benefici economici di cui abbiamo parlato.

La persona titolare della legge 104 nel momento in cui ha la necessità di acquistare questi dispositivi deve presentare al venditore una serie di documenti che di seguito andiamo a vedere nel dettaglio:

  • copia di un certificato che attesti l’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’ASL di riferimento; è valido sia il certificato di invalidità civile che il certificato di handicap; non è prevista la condizione della gravità.
  • specifica prescrizione autorizzativa rilasciata da un medico specialista dell’ASL di residenza. Questa prescrizione deve garantire che il cellulare funga da sussidio tecnico ed informatico. In questo modo lo Stato saprà che il cellulare serve a migliorare la vita di chi fa richiesta per le agevolazioni sull’IVA.

Per quanto concerne la prescrizione potrà anche essere rilasciata da chi nell’ASL tratta la fornitura degli ausili tecnologici, ma anche da altri medici sempre dell’ASL.

Sarà ritenuta valida anche l’autorizzazione di un medico che segue chi userà il prodotto comprato se è un medico appartenenten all’ASL di riferimento.

La prima agevolazione, ovvero l’iva al 4% viene applicata subito dal venditore, mentre per quanto riguarda la secondo, ovvero la detrazione fiscale del 19%, si ottiene al momento della dichiarazione dei redditi. Quindi, in tal caso, vengono richieste ulteriori documenti, vale a dire:

  • la certificazione di invalidità rilasciata dalla Commissione medica;
  • la certificazione di riconoscimento della disabilità rilasciata sempre dall’Asl ovvero autocertificazione non autenticata se accompagnata da un documento di identità;
  • la fattura, ricevuta o quietanza del prodotto acquistato.

Smartphone, Tv e Pc con Legge 104: come comprare online

Non tutti sanno che è possibile acquistare Smartphone, Tv e Pc con la Legge 104 anche presso gli store online come Amazon o altri siti web che vendono prodotti del genere.

Ma in caso di acquisto online come funzionano gli sconti, quali sono i documenti da possedere?

Nel caso di acquisti online l’applicazione degli sconti è diversa, in questo caso il cliente che acquista questi dispositivi pagherà l’IVA al 22% e successivamente riceverà un rimborso del 18% visto che in questi casi l’Iva applicata è al 4%.

Mentre per quanto riguarda la detrazione fiscale del 19% quella non cambia, questo sconto si ottiene durante la dichiarazione dei redditi e una volta che l’agenzia delle entrate liquiderà gli importi dovuti.

Una delle piattaforme più utilizzate per gli acquisti online è sicuramente Amazon, in questo caso il cliente prima di effettuare l’acquisto dovrà seguire una procedura specifica.

In particolare, bisogna inviare all’indirizzo email “richiesta-fattura@amazon.it” i seguenti documenti in formato PDF:

  • certificato attestante l’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’ASL competente;
  • la prescrizione autorizzativa rilasciata dal medico specialista dell’ASL di appartenenza;
  • i dati presenti sul certificato (incluso l’indirizzo) devono essere uguali ai dati dell’indirizzo associato alla modalità di pagamento dell’account Amazon.

Questi dati devono anche essere uguali a quelli di spedizione dell’ordine per cui si richiede il rimborso IVA.

L’ordine può essere intestato a un tutore legale. In tal caso è però necessario inviare un documento che testimoni la relazione tra il tutore e il cliente disabile.

I documenti saranno verificati da Amazon, e dopo che l’ordine sarà stato spedito si dovrà chiedere la fattura e il rimborso IVA con il codice fiscale.

Legge 104 e Permessi, ecco cosa si può fare e le cose da evitare

Una delle domande più frequenti per i possessori della legge 104 è questa, se utilizzo i permessi 104 in modo inappropriato cosa succede? I comportamenti ammessi e quelli da evitare quali sono? In questo articolo andremo a vedere nel dettaglio cosa prevede la normativa in merito alla fruizione dei permessi della legge 104 e per i familiari che ne usufruiscono.

L’ obiettivo dei permessi disciplinati dalla Legge 104/92 è quello di garantire al lavoratore dipendente ore di assenza da lavoro giustificata per occuparsi del familiare con gravi disabilità. Durante i periodi di non lavoro la retribuzione è interamente a carico dell’INPS anche se ad anticipare la somma è il datore di lavoro che le recupererà quando dovrà effettuare il versamento all’ INPS con il modulo F24.

Sono presenti alcuni fattori tra cui;

  • Il diritto ai permessi in misura non superiore a 3 giorni mensili, anche continuativi;
  • L’accesso ai permessi previa domanda all’INPS, con il datore di lavoro che non ha alcun potere in merito a quando il lavoratore può assentarsi;
  • La possibilità di non utilizzare ferie e permessi per ex-festività o riduzione dell’orario di lavoro;
  • Il riconoscimento della retribuzione «piena» per i periodi di assenza.

Ma col passar del tempo ci sono stati numeri abusi dei permessi ex Legge 104/1992.

In tal senso la giurisprudenza si è pronunciata sulla validità dei licenziamenti che coinvolgono alcuni dipendenti colpevolizzandoli di dedicarsi durante le ore di assenza da lavoro ad attività estranee invece di assistere il familiare disabile, inoltre il datore ha ammesso di utilizzare   personale esterno. (agenzie investigative) in modo da attuare dei controlli per verificarne l’utilizzo improprio dei permessi.

Al contempo la giurisprudenza ha sdoganato il significato di assistenza che non si limitata esclusivamente all’accudimento del familiare.

Permessi legge 104: cosa si può fare e comportamenti da evitare

  • Dedicarsi in minima parte all’assistenza
  • Svolgere attività del tutto estranee all’assistenza
  • Utilizzare i permessi per le lezioni universitarie
  • Quali sono le attività concesse?

Dedicarsi in minima parte all’assistenza

Dalla sentenza del 22 gennaio 2020 numero 1394) la giurisprudenza di Cassazione ha respinto il ricorso del lavoratore che fu licenziato per giusta causa, il motivo fu che il lavoratore si ricava solo per 15 minuti, nell’ arco delle 4 giornate di permesso presso l’abitazione dell’assistito disabile. Legge 104 /1992.

Inoltre, la suprema corte ha specificato che i permessi sono destinati ai dipendenti per l’assistenza dei disabili; quindi, è importante che l’assenza dal posto di lavoro vada in funzione con assistenza al disabile, questa svolta potrebbe portare delle vere e proprie modifiche sulle incomprese amministrative e pratiche.

La suprema corte con la sentenza del 22 marzo 2016 numero 5574 ha ritenuto di licenziare un lavoratore perché egli si dedicava all’ assistenza del disabile il 17,5% del tempo complessivo dei permessi di (4 ore e 13 minuti su 24 ore totali).

Anche la Corte territoriale ha precisato che condotta dell’interessato dimostra il disinteresse del lavoratore per le esigenze dell’azienda tale integrare una vera e propria violazione contrattuale di lavoro idonea a «legittimare il recesso per giusta causa del datore di lavoro».

Svolgere attività del tutto estranee all’assistenza      

Se lavoratore svolge attività estranee invece di dedicarsi all’ assistenza del disabile rischia il licenziamento per giusta causa.

La sentenza della corte di cassazione del 30 aprile 2015 numero8784 riguarda la recessione di un dipendente colpevole di fruire delle ore di permesso legge 104 per dedicarsi ad attività estranee, invece di assistere il proprio familiare disabile.

Anche se le prove non sono sufficienti per capire se effettivamente le ore di permesso residue siano stati usufruiti per occuparsi del familiare, ciò che la

Suprema Corte precisa è che una parte dell’assenza è stata usufruita con scopi diversi rispetto a cui i permessi mira.

Il comportamento del lavoratore prevede una mancanza di valore sociale visto che ha fruito dei permessi per svolgere attività estranee scaricando i costi sull’ intera comunità, inoltre la retribuzione delle ore di assenza è anticipata dall’azienda in busta paga, salvo che poi verrà recuperata all’ INPS.

L’assenza del lavoratore impone all’ azienda di organizzarsi in modo diverso l’attività produttiva, ovviamente i colleghi sono chiamati a modificare sia i turni che impegni lavorativi in modo da colmare l’assenza del dipendente.

Utilizzare i permessi per le lezioni universitarie

La sentenza della Cassazione del 13 settembre 2016 numero 17968 riguarda il licenziamento di un lavoratore, colpevole di aver usufruito dei permessi Legge 104/1992 per svolgere delle attività estrae come ad esempio lezioni all’ università. La Suprema Corte sostiene che nessun componente testuale e logico permette di   attribuire a benefici in funzione puramente compensativa delle energie impiegate dal dipendente per l’assistenza al disabile.

Inoltre, la Cassazione sostiene che tra l’assenza da lavoro e l’assistenza al familiare disabile manca del tutto; quindi, viene riconosciuto un uso proprio del diritto.

Quali sono le attività concesse?

Una recente sentenza della Cassazione del 20 agosto 2019 numero 21529, del 27 novembre 2018 numero 30676 e del 2 ottobre 2018 numero 23891) afferma  che il significato di assistenza al disabile dev’essere descritto in modo non, limitato quindi  l’ attività deve essere esclusivamente nel  accudimento del familiare disabile quindi il lavoratore può usufruire dei permessi per dedicarsi ad attività che vadano a favore  dell’ assistenza al disabile , come ad esempio contanti al bancomat , pratiche o incomprese amministrative.

Avviare un’attività: come investire al meglio il budget iniziale?

Avviare un’attività e mettersi in proprio non è cosa da tutti, gestire un’attività richiede competenze in molteplici ambiti ed essere sempre aggiornato ed al passo con i tempi, i primi anni di vita di un’impresa, piccola o grande che sia, sono sempre i più difficili, in questo lasso di tempo secondo le statistiche la percentuale di fallimenti è molta alta, i fattori che possono sancire il successo e l’insuccesso di un’attività sono molteplici, ma oggi in particolare parleremo di come gestire al meglio il budget iniziale, uno dei tanti fattori che possono consentire all’impresa di superare i primi difficili anni di vita.

Budget iniziale, che cos’è?

Prima di entrare nel dettaglio definiamo che cos’è il budget iniziale, un passaggio fondamentale per capire a pieno il contenuto di questo articolo e capire al meglio come gestirlo.

Quando si parla di Budget Iniziale si fa riferimento ad uno dei tanti Budget oggi esistenti, infatti nè esistono diverse tipologie

  • Budget operativi
  • Budget economico
  • Budget patrimoniale
  • Budget finanziario
  • Master budget

Il Budget Iniziale è uno di questi e quando ci riferiamo ad esso si indica la capacità economica del soggetto o dei soggetti che avviano un’attività, quando si pianifica l’avvio il budget iniziale è fondamentale poichè consente di comprendere quanto siano le spese complessive per l’avvio dell’attività e le risorse rimanenti una volta completato il processo di messa in opera.

Conosci il vero reddito della tua attività

Secondo i dati del 2018 più del 60% dei proprietari e manager di piccole imprese dichiara di operare senza un budget finanziario ufficiale, è questo per l’impresa stessa, Secondo Guidant Financial, rappresenta uno dei principali problemi da affrontare nel corso dei prossimi anni.

Le questioni finanziarie saranno un vero e proprio scoglio da affrontare per chi ha avviato e gestisce un’attività, soprattutto in virtù della mancanza di capitali sempre maggiore con le banche che forniranno sempre meno risorse e capitali a coloro che intendono avviare un’attività.

Quando si avvia un’attività conoscere il proprio budget iniziale è fondamentale, non tutte le imprese produrranno reddito subito, alcune lo fanno, mentre altre richiederanno più tempo prima di iniziare a produrre entrate economiche.

Cosi facendo si potrà conoscere le risorse iniziali disponibili per pagare bollette, fornitori, personale e te stesso al fine di investire nella crescita dell’attività stessa.

Che l’attività sia piccola o media la maggior parte degli esperti di finanza indicano di creare dei bilanci al fine di stabilire e raggiungere degli obiettivi finanziari dell’impresa, ridurre le spese inutili e garantire che gli obiettivi siano soddisfatti in modo tempestivo.

Analizza le spese dell’attività

Altro aspetto fondamentale per tutti coloro che avviano una nuova attività e l’analisi delle spese che la gestione dell’impresa comporta, creare un elenco dettagliato di tutte le spese su base mensile permetterà non solo di evidenziare eventuali sprechi di denaro ma al tempo stesso consentità in maniera rapida e semplice anche di conoscere gli utili mensili una volta calcolati i guadagni sempre su base mensile.

Al fine di ottenere un elenco delle varie spese suggeriamo di includere:

  • Tutti gli obblighi relativi a fatture e debiti, indica l’importo da pagare ogni mese e delle date di scadenza
  • Obiettivi di spesa aziendale in aree come il marketing, la pubblicità, il servizio clienti e la crescita
  • Spese per il personale, inclusi salari e indennità
  • Costi supplementari, quali spese di piccola cassa e di viaggio

Per tenere traccia di tutte le spese consigliamo di annotare di volta in volta tutti i beni e servizi acquistati per la gestione dell’attività, inoltre all’interno dell’elenco andranno inserite solo le voci che sono ricorrenti ogni mese, nel caso in cui ci sia un acquisto di un bene o servizio una tantum o pochi mesi all’anno è consigliabile non inserirlo all’interno delle spese mensili, altrimenti si corre il rischio di ottenere somme falsate.

Condividi il budget ed ottimizzalo regolarmente

Altro consiglio che può fare la differenza nella gestione di una nuova attività e la condivisione del budget con il personale dell’impresa e l’ottimizzazione con cadenza regolare.

La condivisione del budget con il personale rende tutti più responsabili, ovviamente la condivisione deve avvenire entro certi limiti, non è obbligatorio ad esempio condividere il budget dei loro stipendi, è necessario che il personale comprenda quali siano tutte le risorse per il loro settore, inoltre gli eventuali responsabili delle varie aree dell’impresa devono essere anch’essi a conoscenza del budget, così facendo potranno prendere decisioni adeguate in merito alle spese, pur continuando a far progredire il business.

Anche la regolare ottimizzazione e revisione del budget rappresenta una strategia estremamente positiva.

Le attività oggi sono molto mutevoli e capita molto spesso che vi siano acquisti di beni e servizi che migliorino l’attività o lo sviluppo della stessa impresa, il bilancio di un’attività è un documento vivente, il denaro che l’attività gestisce non è stagnante.

Per questo motivo è consigliabile una volta ogni 3 mesi, organizzare incontri con altri leader o le Piccole e Medie Imprese (PMI) che operano nel medesimo settore al fine di rivedere il budget e apportare eventuali modifiche che favoriscano il continuo successo della tua attività.

Infine, un occhio di riguardo va dato anche alla gestione della parte fiscale: non soltanto per ciò che concerne l’apertura della Partita IVA, bensì a tutto tondo, dunque per gli adempimenti e le scadenze che la legge prevede a seconda dell’attività, del regime fiscale, ecc.. Trattandosi di aspetti molto delicati, è preferibile evitare il “fai-da-te” ed affidarsi, invece, ad esperti del settore, come uno studio di zona o, per chi volesse contenere le spese, ad un consulente online come Fiscozen o altri.

Domanda Legge 104 non riconosciuta, ecco come fare ricorso all’INPS

In questa guida approfondita andremo a vedere nel dettaglio qual è la procedura da seguire nel caso in cui la domanda per la legge 104 non venga accolta e per tanto non riconosce lo stato di handicap del soggetto impedendo quindi l’accesso ai benefici legati alla legge 104. (Il verbale della commissione medica ASL può essere contestato.) Le norme di legge vigenti servono a tutelare le persone che si trovano in situazioni di handicap la legge 104 non è solo un provvedimento ma è anche un valido aiuto per coloro che usufruiscono delle agevolazioni legate alle loro condizioni di salute.

Per accedere alle relative tutele l’interessato non deve dimenticarsi di accertare lo stato di disabilità, il soggetto quindi deve sottoporsi a una visita medica tramite la Commissione operante presso l’azienda sanitaria locale.

Il riconoscimento dello stato di handicap comporta uno svolgimento di un iter ad hoc che porta ad un verbale finale che attesti una grave disabilità, il punto su cui voglio soffermarmi e su cosa fare, che linea seguire, come comportarsi, come fare ricorso, nel caso in cui la legge 104 non riconosca lo stato di handicap.

Legge 104 non riconosciuta: il contesto di riferimento

Prima di continuare con l’argomento della legge 104 non riconosciuta, è opportuno fare qualche cenno su questa importante regola, La legge 5 febbraio 1992 n. 104 è nota come legge 104/92, parliamo di un riferimento legislativo che riguarda l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti per le persone affette da handicap.

Vi ricordo che a seguito della sua entrata in vigore, la legge è stata aggiornata.

Lo stato di handicap rappresenta una condizione importante per favorire il riconoscimento dei benefici e dei provvedimenti che di fatto indicano lo svantaggio sociale legato ad un’infermità o una menomazione.

Il portatore di handicap è colui che ha una minorazione fisica, psichica o sensoriale, che può essere sia stabile e sia progressiva, o difficoltà di apprendimento, relazione o di integrazione sul luogo di lavoro. La legge 104 è un insieme di disposizioni destinati ai disabili, ma non mancano ovviamente i riferimenti alle regole di tutela per chi vive con loro.

D’altronde la legge 104 garantisce l’autonomia e l’integrazione sociale e l’adeguato e il sostegno sia nei confronti del disabile, che dei suoi familiari.

Il supporto arriva sotto forma di aiuto personale o familiare, psicologico, psicopedagogico, tecnico.

Riguardo ai familiari dei soggetti con handicap, la legge 104 include norme, ad hoc come ad es. programmi di assistenza nei confronti dei soggetti con handicap, permessi retribuiti per i lavoratori.

Legge 104 non riconosciuta: il meccanismo per ottenere le agevolazioni e il verbale della commissione medica

L ’accertamento dell’handicap si svolte attraverso un esame fatta da una commissione medica ad hoc, presente in ogni Asl dall’art. 4 della legge 104. Ovviamente le agevolazioni vanno a tutelare non solo i soggetti con handicap ma anche ai suoi familiari.

Inoltre, non vengono assegnate per via automatica ma occorre ottenere il riconoscimento dello stato di salute che dà diritto di accedere alle tutele previste dalla normativa.

Riguardo alla domanda di riconoscimento dell’handicap deve essere fatta all’Inps, una volta fatto questo c’è rilascio del certificato medico introduttivo da parte del medico di base, o di un altro medico specialista convenzionato col Servizio Sanitario Nazionale.

La richiesta può essere inviata attraverso il portale web dell’Inps.                                                                                                                                                                   L’iter utile anche per il riconoscimento dello stato d’invalidità, o una condizione di non autosufficienza o altre condizioni (ad es. cecità).

Bisogna essere in possedere di uno SPID di secondo livello, di CIE o CNS, carta nazionale dei servizi. Oppure   la domanda può essere inviata tramite patronato.

Una volta che la domanda è stata inviata, il soggetto verrà convocato per effettuare visita davanti alla commissione medica, la quale dovrà esprimersi se dare una valutazione sulla condizione di handicap, con la possibilità di migliorare colui che richiede le agevolazioni cioè il riconoscimento legge 104.

Una volta che la visita è stata effettuata la commissione emetterà un verbale che includerà la diagnosi compiuta, che verrà recapitato al soggetto che è stata sottoposto ad accertamenti.

Il verbale può essere visionato nel sito web ufficiale Inps, oppure tramite l’apposito servizio online di consultazione.

Legge 104 non riconosciuta: la domanda di revisione

Riguardo alla contestazione del verbale – in cui non viene riconosciuta la condizione di handicap oppure viene è indicato un grado di handicap più basso in questo caso è possibile fare domanda di revisione.

Ottenendo alla visita di revisione, sarà possibile effettuare una nuova visita, ma bisogna tener presente che il verbale di riconoscimento dell’handicap emesso dopo la revisione non avrà un’efficacia retroattiva.

l’alternativa potrebbe essere la contestazione attraverso un ricorso giudiziario, ma deve necessariamente procedere con cd, l’accertamento tecnico preventivo.

Legge 104 non riconosciuta: il ricorso giudiziario e l’accertamento tecnico preventivo

Come vi ho anticipato pochi minuti fa: il verbale di mancato riconoscimento dello stato di handicap può essere oggetto di impugnazione.

Quindi è possibile contestare il verbale della visita medica legge 104, ma prima del ricorso occorre un accertamento tecnico preventivo.

In pratica, il soggetto che vuole impugnare il verbale della commissione medica innanzi  al magistrato, deve prima di tutto rispettare la nomina di un CTU  (consulente tecnico d’ufficio), cioè un  medico esperto nella patologia da esaminare

Il consulente  nominato dal giudice con l’  iniziativa del ricorrente, avrà il compito di appurare la correttezza o meno dalla commissione sanitaria.

L’ accertamento del requisito sanitario sarà svolto con un medico dell’Inps.

Quindi l’accertamento tecnico preventivo per intenderci è una condizione di procedibilità  se rispettata, potrà permettere l’impugnazione in tribunale.

Il soggetto che vuole impugnare il verbale sanitario dovrà effettuare, l’improcedibilità, il ricorso per ATP dovrà essere svolto in tribunale su un territorio competente.

Il ricorso è notificato all’Inps, il quale dovrà costituirsi in giudizio.

Per quanto riguarda le tempistiche il soggetto che vuole impugnare il verbale avrà entro 6 mesi di tempo dalla notifica, se si oltrepassa quel tempo dovrà presentare una nuova domanda amministrativa di riconoscimento dell’invalidità.

Legge 104 non riconosciuta: gli esiti della consulenza tecnica

Una volta che la consulenza tecnica e stata svolta, il CTU fa pervenire il giudice una relazione peritale definitiva.

A questo punto è il magistrato stabilire un termine perentorio, che non deve andare al di sopra dei 30 giorni, giorni cui le parti devono dichiararsi e capire se contestare o meno le conclusioni del consulente tecnico.

Due ipotetiche situazioni potrebbero essere:

  • emanazione del decreto di omologazione in mancanza di contestazione o in caso di accettazione delle parti. Il provvedimento verrà redatto dal giudice, e con esso si ha l’omologa della relazione peritale, che non è impugnabile e né modificabile. Nel caso nelle circostanze di accertamento sanitario dovessero favorire la persona che ha fatto ricorso giudiziario’ INPS, dovrà provvedere al riconoscimento dei benefici legge 104.  il decreto di omologa insieme alla consulenza tecnica d’ufficio sostituiscono il verbale legge 104 a tutti gli effetti.
  • Un eventuale ricorso nelle ipotesi nelle quali una delle due parti (INPS o cittadino ricorrente) contrarietà rispetto le conclusioni del CTU. In queste circostanze, sarà il magistrato stabilire un ulteriore termine di 30 giorni, entro cui la parte in disaccordo con gli esiti della consulenza dovrà presentare ricorso innanzi al giudice. Si tratta quindi del cd. giudizio di merito e al fine di percorrere anche questa fase, il ricorrente dovrà specificare – la pena di inammissibilità – e i motivi della contestazione. Il procedimento comporterà la nomina di un altro CTU, che sottoporrà il soggetto ad ulteriori accertamenti considerando la documentazione sanitaria, una volta fatto questo il consulente proporrà al magistrato la valutazione del caso. Ovviamente anche questa relazione potrà essere contestata da una o entrambe le parti. Al termine del procedimento, il giudice incaricato disporrà con una sentenza.

Come fare Richiesta Legge 104, Documenti, Procedura e Requisiti

In questo articolo andremo a vedere nel dettaglio come fare richiesta per ottenere la legge 104, ovvero la legge 104/92 varata per stabilire i diritti e i doveri delle persone che sono affette da forme di disabilità o invalidanti, in questa guida di approfondimento andremo a vedere quali sono tutti gli step da seguire, quali sono le procedure da ottemperare, i documenti necessari da produrre e presentare e come inoltrare la domanda per richiedere la Legge 104 presso l’INPS.

Come fare Richiesta per la Legge 104, Documenti, Procedura e Requisiti

Il diritto di accedere alle agevolazioni riconosciute sia ai disabili condizioni di gravità e sia a chi occupa della loro assistenza, prevede una richiesta seguita da una serie di passaggi è importante non commettere alcun errore.

Quando si parla della legge 104 ci si riferisce alla legge n.104 del 1992, ovvero la legge-quadro che prevede l’assistenza, l’integrazione sociale, i diritti per le persone con handicap  mi riferisco a quel riferimento normativo in cui  vengono indicate le cure e le agevolazioni che spettano sia ai soggetti in condizione di disabilità e sia ai familiari affini che si occupano della loro cura.

Quando si fa richiesta di legge 104 per un proprio familiare il lavoratore può accedere ad una serie di permessi sul lavoro, che possono essere sia giornalieri, e sia ad orari a seconda delle proprie esigenze, inoltre sempre ai sensi della legge 104/1192 c’è il diritto al congedo straordinario e retribuito con una durata di due anni; quindi, è importante capire come richiedere la legge 104, soprattutto se a richiederla è un familiare che dovrà prestare assistenza.

Come fare richiesta della 104: accertamento di handicap e disabilità

Il primo passo è quello di richiedere il riconoscimento dello stato di handicap del soggetto che si andrà ad assistere. Questo stato, più altri requisiti di cui vi parlerò più avanti, fanno sì che il lavoratore acceda a una serie di tutele.

1) Visite specialistiche per l’accertamento delle patologie invalidanti

La prima cosa da fare è effettuare una serie di controlli volti ad accertare la patologia o le patologie invalidanti, una volta ottenuta tutta la documentazione medica che attesti la propria condizione di salute, il passaggio successivo sarà quello di   rivolgersi al proprio medico di base.

2) Visita dal medico curante

Il medico curante deve compilare attraverso la funzione telematica disponibile sul sito dell’INPS, con la certificazione medica viene effettuata la diagnosi dell’interessato.

In questo certificato il medico dovrà specificar se le patologie rilevate non consentano alla persona di deambulare e svolgere le normali mansioni e quindi necessita di un’assistenza continua.

Dovrà inoltre indicare se esistono anche patologie gravi soprattutto oncologiche per avere diritto con urgenza entro 15 giorni dall’ invio del certificato.

3) Domanda di riconoscimento dell’handicap

A questo punto bisognerà presentare richiesta di riconoscimento dell’handicap/ disabilità, sarà l’Inps, in ultima istanza ad occuparsi dell’accertamento sanitario tramite   una verifica dei requisiti sanitari richiesti per il riconoscimento della disabilità e dell’handicap.

La richiesta di riconoscimento disabilità e handicap potrà essere presentata dopo aver ottenuto il certificato del medico introduttivo direttamente online dal sito dell’Inps o tramite patronato o tramite associazioni di categoria dei disabili (Anmic, Ens, Uic e Anfass).

È importante che la domanda venga presentata entro 90 giorni dal rilascio del certificato medico introduttivo.

4) La chiamata a visita

Una volta eseguito tutti i passaggi citati poca fa l’ultimo passaggio è aspettare la chiamata per effettuare la visita con il quale verrà eseguito l’accertamento per il possesso dei requisiti sanitari previsti dalla legge per il riconoscimento dell’handicap e disabilità.

Si occupa dell’accertamento è la commissione medico-legale presso le aziende sanitarie e locali (Asl), integrando un medico Inps.

Solo le regioni che hanno sottoscritto un protocollo per l’affidamento e l’accertamento sanitario INPS potranno occuparsi delle visite che è direttamente al centro medico legale dell’INPS, inoltre, tra la domanda e la chiamata alla visita passano più o meno 30 giorni.

Alla visita bisognerà portare tutta la documentazione in possesso, soprattutto il certificato medico introduttivo rilasciato dal medico curante.

Per quanto riguarda i soggetti non trasportabili, è possibile effettuare la valutazione   a domicilio, questo può avvenire solo se è il medico di base a richiederlo.

5) L’esito dell’accertamento

Una volta completata la visita bisognerà appettare il verbale visita, dove verrà riportato il risultato dell’accertamento.

All’ interessato verrà inviata una duplice copia, nella prima copia verrà riportato   solo il giudizio finale mentre nell’ altra copia verranno riportati tutti i dati sanitari.

Se l’esito positivo vorrebbe dire che la commissione ha accertato la condizione di disabilità, all’ interno del verbale potrebbero essere riportate alcune definizioni:

  • persona con handicap (art. 3, co. 1, Legge 104/1992), quindi senza condizione di gravità;
  • con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992);
  • con handicap superiore ai 2/3 (art. 21, Legge 104/1992)

Come fare richiesta della legge 104: permessi e congedo

Una volta ottenuto il riconoscimento dell’handicap è possibile presentare richiesta all’ INPS per ottenere il riconoscimento dei permessi riconosciuti sia ai lavoratori disabili in gravi condizioni e sia ai lavoratori con familiari disabili in gravi condizioni possono beneficiare dei   permessi retribuiti.

Se all’ interno del verbale viene riportato solo handicap senza situazione di gravità, non sarà possibile presentare la domanda di 104 all’Inps.

C’è una procedura per via telematica da seguire per richiedere l’indennità per i permessi usufruiti dai lavoratori per assistere un familiare in gravi disabilità o usufruiti dai lavoratori disabili medesimi, in alternativa ci sono   agli enti di patronato e agli altri intermediari dell’Istituto a cui rivolgersi.

La richiesta può essere avanzata anche se si chiama il numero verde dell’Inps, Idem per quanto riguarda il concedo straordinario

Chi può fare richiesta della legge 104 all’Inps

Come abbiamo già visto in precedenza la domanda può essere presentata sia dalla persona con   disabilità grave e sia dal lavoratore che assiste un parente   affine con grave disabilità, inoltre il soggetto non deve risultare ricoverato nelle strutture ospedaliere pubbliche o private che assicurano L’ assistenza sanitaria continua.

Oltre al lavoratore con disabilità grave. La richiesta della 104 per L’ assistenza di un disabile può essere presentata qualora si tratti di;

  • figli, anche adottivi o affidatari;
  • coniuge, parte dell’unione civile o convivente di fatto;
  • parente o affine entro il terzo grado. Ad esempio, si può fare richiesta della 104 per assistere i genitori.

La richiesta può essere presentata anche dai parenti affini di terzo grado solo quando i genitori o il coniuge, o la parte dell’unione civile, o il convivente di fatto con la persona con disabilità grave, abbiano più di 65 anni di età oppure affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Va precisato, che non tutti i lavoratori hanno diritto di accedere ai permessi e alle tutele riconosciute ai sensi della legge 104.

La richiesta non può essere presentata dai lavoratori a domicilio, i collaboratori domestici e i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati, e i lavoratori para subordinati.

Va precisato che, sia i permessi, e sia il congedo straordinario per assistere un disabile grave, non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore.

Quindi ci sarà un solo lavoratore per persona disabile, nel ruolo di referente unico.

Tuttavia, via questa regala, e in via di revisione, ma non va esclusa la possibilità di eliminare del tutto la figura del referente unico.

Quando i genitori fanno richiesta della legge 104 per i figli disabili, entrambi possono accedere, alle tutele previste.

Legge 104 e Disabili, Sconti su Tariffe Telefonia Mobile, Fissa e Fibra

Novità 2022 in arrivo per coloro che sono disabili e beneficiano della Legge 104, in questi giorni è stato approvato un provvedimento che permette a queste categorie di cittadini di poter accedere a sconti e agevolazioni su tariffe di telefonia fissa e mobile ma anche contratti per la connessione in fibra.

L’ Autorità per le Garanzie delle Comunicazione con la  Delibera n. 290/21/CONS ha approvato a settembre del 2021 una disposizione in materia di misura riservate esclusivamente ai soggetti con disabilità per i servizi di comunicazione elettronica da spostare su telefonia fissa e mobile, non solo ma c’è stato un ampliamento sia per gli aventi diritti alle agevolazioni che per i servizi scontati.

Con questa novità tutti i disabili in possesso di determinati requisiti potranno usufruire delle tariffe scontanti su telefonia fissa e mobile

Sconti su Tariffe Telefonia Mobile, Fissa e Fibra chi può beneficiarne

Un importante novità introdotta dalla delibera è stata quella di includere tra i beneficiari gli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione (ovvero i soggetti destinati ai benefici fiscali articolo 30, comma 7, della legge n. 388/2000, certificati nei verbali di handicap). per gli utenti sordi e ciechi le tariffe agevolate erano state già riservate.

Sconti su Tariffe Telefonia Mobile, Fissa e Fibra

Riguardo alle agevolazioni le autorità hanno deciso che oltre alle agevolazioni già presenti e validi per gli utenti ciechi e sordi, gli operatori di telefonia;

per rete fissa: uno sconto del 50% del canone mensile sul prezzo base di tutte le offerte flat e semiflat voce e dati e delle offerte di sola navigazione ad Internet, a prescindere dalla tecnologia e dalla velocità di connessione prescelte dal richiedente.

  • per la rete fissa uno sconto del 50% del canone mensile sul prezzo base di tutte le offerte flat e semiflat voce e dati e delle offerte di sola navigazione ad Internet, a prescindere dalla tecnologia e dalla velocità di connessione prescelte dal richiedente;
  • per la rete mobile uno sconto del 50% al prezzo base di almeno una offerta per ciascuna delle tre fasce di offerte caratterizzate da dotazione di dati:
    • minore della soglia stabilita di 50 Gigabyte (e comunque superiore a 20 gigabyte);
    • maggiore della soglia stabilita di 50 Gigabyte ed illimitata.

Come accedere alle Offerte Scontate

Per poter accedere alle agevolazioni bisogna compilare e inviare entro il 1° aprile 2022 il modulo di consenso disponibile sul sito degli operatori accedendo nella pagina delle agevolazioni per utenti con disabilità arrivati a questo punto bisogna allegare il verbale di handicap riferimento alla legge n. 388/2000 e con indicazioni dell’articolo 30, comma 7.

Le agevolazioni verranno applicate per un periodo di prova di 12 mesi che parte dal 30 aprile 2022, una volta terminato Agcom potrà modificare la disciplina delle agevolazioni al fine di inserire nuovi beneficiari.

Attenzione; gli operatori di telefonia richiedono di allegare alla domanda il verbale di handicap con il riferimento alla legge n. 388/2000 e con una esplicita indicazione articolo 30, comma 7. Per le persone che sono in possesso dei verbali precedenti al 2000 sarà necessario richiedere una aggiunta del verbale dal centro medico-legale INPS, anche se i tempi sembrano ristretti.

Inoltre, ci sono le offerte sul web presentate dagli operatori principali di telefonia, e sono riservate esclusivamente agli utenti con disabilità (ciechi, sordi, soggetti con gravi condizioni con limiti di capacità di deambulazione).

Invalidità Civile, Elenco dei Documenti da presentare all’INPS

Invalidità Civile, Elenco dei Documenti da presentare all’INPS – La domanda che in molti si pongono e questa, quali sono i documenti necessari per richiedere il riconoscimento di invalidità? E qual è la procedura?  Ne parliamo in questo articolo.

Per ottenere l’invalidità civile la prima cosa da fare è presentare una domanda all’ INPS oltre alla domanda sono necessari altri documenti, bisogna oltre valutare anche per quale tipo di condizione si inoltra l’ istanza. La certificazione può cambiare infatti c’è una differenza tra il riconoscimento di invalidità e l’ handicap e non l’autosufficienza oppure una sordità di tipo sensoriale come la sordità e la cecità.

Per fare la richiesta di aggravamento si deve presentare un ulteriore documentazione, se invece si vuole accedere ai benefici economici escludendo l’accompagnamento bisogna presentare la documentazione per accertare le condizioni economiche.

Tutti i documenti per l’invalidità civile: la procedura

L’ iter per poter fare la domanda di riconoscimento dell’invalidità occorre recarsi dal medico curante o da un medico convenzionato con il Sistema sanitario nazionale (medico certificatore), che attesti in modo chiaro sia la diagnosi, e sia l’infermità invalidante.

Questo documento è la certificazione introduttiva, che contiene anche il numero della pratica. Sarà il medico a trasmettere per via telematica all’Inps.

Se il certificato viene chiesto per un aggravamento, il medico deve certificare la modifica del quadro clinico precedente. Nel certificato devono essere inseriti:

  • codice fiscale
  • tessera sanitaria
  • dati clinici (anamnesi, obiettività)
  • diagnosi con codifica ICD-9 (Classificazione delle malattie, dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche)
  • indicazione dell’eventuale impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o dell’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza continua) in caso di richiesta di indennità di accompagnamento)
  • indicazione di eventuali patologie oncologiche in atto
  • indicazione di eventuali patologie gravi
  • indicazione della finalità del certificato
  • l’esatta natura delle patologie invalidanti e la relativa diagnosi

secondo punto

  • è l’invio da parte del cittadino interessato alla domanda di accertamento sanitario all’Inps (ha 90 giorni di tempo, e poi il certificato introduttivo scade e ne serve un altro). Deve essere effettuata per via telematica sul sito dell’Inps. Può farlo il cittadino tramite il call center dell’istituto, o rivolgendosi a un patronato o alle associazioni di assistenza;
  • a questo punto sarà l’Inps a comunicare al cittadino la data nella quale deve presentarsi alla visita di fronte alla commissione medico legale;
  • la commissione medico legale emette di solito un verbale provvisorio, che deve essere poi confermato dalla Commissione Medica Superiore;
  • nel verbale definitivo, possono essere riconosciuti al cittadino benefici economici, amministrativi, previdenziali, lavorativi e sanitari.

Il verbale definitivo viene inviato in duplice copia all’interessato:

  • una con tutti i dati sanitari anche sensibili
  • l’altra con il solo giudizio finale. L’invio avviene tramite raccomandata A/R o all’indirizzo PEC se fornito dall’utente e resta disponibile nella cassetta postale online.
  • Se la Commissione medica ritiene le minorazioni suscettibili di modificazioni nel tempo, il verbale indica la data entro cui l’invalido dovrà essere sottoposto a una nuova visita di revisione.

Tutti i documenti per l’invalidità civile: indispensabili

Per presentare la domanda di invalidità civile bisogna seguire una semplice procedura ma al completamento dell’istanza bisogna presentare una serie di documenti.

  • il documento di identità;
  • il codice fiscale;
  • il certificato medico introduttivo (quello redatto dal medico certificatore)

Tutti i documenti per l’invalidità civile: aggravamento

Se si vuole presentare la domanda di aggravamento (e quindi ottenere una percentuale più alta di invalidità) bisogna allegare una documentazione medica dettagliata, inoltre si deve dimostrare che le condizioni della persona disabile ha subito un netto peggioramento rispetto al precedente verbale della commissione medica legale

Tutti i documenti per l’invalidità civile: legge 104  

Se si vuole presentare la domanda per il riconoscimento della legge 104 (quindi l’handicap), il cittadino dovrà allegare la documentazione sanitaria (più e recente e più ha valore) oltre bisogna eventualmente presentare una copia del verbale di invalidità.

Tutti i documenti per l’invalidità civile: collocamento mirato

Il cittadino inoltre può inscriversi alla categoria protette del collocamento mirato. E in questo caso serve allegare alla domanda:

  • una copia del verbale di invalidità (nel caso sia già stata riconosciuta);
  • o deve essere esplicitata la richiesta per il riconoscimento dell’invalidità civile e della disabilità per l’inserimento del collocamento mirato (ricordiamo, serve per facilitare l’assunzione di persone con disabilità).

Tutti i documenti per l’invalidità civile: benefici economici

Per coloro che vogliono accedere ai benefici economici che ovviamente sono collegati allo stato di invalidità dovranno compilare dei quadri B ad H (dati socioeconomici)

Altre informazioni:

  • dati anagrafici, indirizzo, recapito della persona che ha presentato la domanda;
  • dati dell’eventuale rappresentante legale (genitore, tutore, curatore, amministratore di sostegno- eventuale decreto di nomina del tribunale);
  • residenza, stato civile, cittadinanza dell’interessato, con eventuale permesso di soggiorno;
  • Quadro A: dati su eventuali ricoveri ed alla fruizione di benefici economici concessi con il riconoscimento dell’invalidità;
  • Quadri B1 e B2: dati sulla frequenza di asili nido, istituti scolastici, centri specializzati, centri di formazione o addestramento; in caso di frequenza di una struttura privata è indispensabile allegare la relativa certificazione;
  • Quadro B: dati sull’eventuale attività lavorativa;
  • Quadro D: dati sui redditi percepiti, compresi eventuali arretrati, Tfr, la casa di abitazione ed i redditi esenti;
  • Quadro E: consenso alla riscossione da parte di un genitore nei confronti dell’altro, con autenticazione della firma del modulo (da parte di un pubblico ufficiale, di un funzionario Inps, di un notaio, del cancelliere, del segretario comunale o di un funzionario incaricato dal sindaco);
  • Quadro F1: dati per il pagamento della prestazione economica alle poste;
  • Quadro F2: dati per il pagamento della prestazione economica presso la banca;
  • Quadro G: dati per la riscossione della prestazione economica da parte di terzi, con autenticazione della firma;
  • Quadro H: dati per l’autorizzazione del riscuotimento dei contributi associativi, con timbro dell’associazione e firma del responsabile;
  • Assunzione di responsabilità: quest’ultimo quadro deve essere stampato, firmato e allegato e trasmesso per via telematica, inoltre saranno riportati gli estremi del documento di riconoscimento del responsabile.

Invalidità Civile 2022, Sussidi, Importi e Prestazioni erogati dallo Stato

Una delle domande più frequenti parlando di Invalidità e quella riguardante i sussidi erogati dallo Stato che spettano agli Invalidi Civili, per il 2022 ci sono delle Novità? L’ INPS ha reso noto con una circolare del 23 dicembre 2021 numero 197°   tutti gli importi e tutti i trattamenti contributivi entrati in vigore nell’ anno 2022 dell’indice di perequazione provvisoria ha stabilito all’1,6%. Precisiamo che durante il primo trimestre del 2022 è stato effettuato un’operazione che a seguito delle applicazioni nell’ indice delle rivalutazioni definitive che corrisponde all’ 1.7%.

Nella circolare, infatti, vengono forniti alcuni valori che fungono da riferimento per le prestazioni che durante l’anno saranno riconosciuti agli invalidi civili.

E sono i cittadini italiani, comunitari, o extra comunitari che hanno un permesso di soggiorno da 1 anno tramite domanda sottoponendosi ad un accertamento sanitario che serve appunto per riconoscere i casi di invalidità civile, come cecità civile, sordità, disabilità, e handicap

Assegno mensile agli invalidi civili 2022

I soggetti che possono accedere all’ assegno mensile sono:

  • Di età compresa tra i 18 e i 67 anni;
  • Con percentuale di invalidità compresa tra il 74 ed il 99%;
  • Che non svolgono attività lavorativa;
  • In possesso di un reddito annuo personale non superiore (per il 2022) ad euro 5.010,20;
  • diritto ad un assegno mensile fissato, per l’anno corrente, in 291,69 euro.

Questo assegno viene diviso in tredici mensilità ed è destinata ai cittadini italiani, comunitari, extra comunitari (hanno un promesso di soggiorno da almeno 1 anno).

Il sussidio e differente rispetto alla pensione di invalidità non è compatibile con;

  • Prestazioni concesse a seguito di invalidità contratta per causa di lavoro, guerra o servizio;
  • Pensioni dirette di invalidità a qualsiasi titolo riconosciute dall’AGO per invalidità, vecchiaia e superstiti in favore di lavoratori dipendenti, nonché dalle gestioni pensionistiche per i lavoratori autonomi e da qualsiasi altra gestione pensionistica per i lavoratori dipendenti avente carattere obbligatorio.

Riguardo alle situazioni di incompatibilità che si verificano durante le fruizioni degli assegni, l’invalido è obbligato a comunicare tale circostanza all’ INPS entro i 30 giorni dalla notifica di provvedimento in cui gli viene approvato le prestazioni da parte di un altro ente pensionistico.

una volta che si ottiene l’accertamento sanitario di invalidità la richiesta può essere inviata;

  • n via telematica sul portale inps.it seguendo il percorso “Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Assegno mensile agli invalidi civili”;
  • In alternativa, attraverso patronati ed associazioni di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

Al compimento dei   67 anni l’assegno mensile di assistenza diventa un assegno sociale sostitutivo.

Pensione di inabilità agli invalidi civili

Gli invalidi civili a cui stata riconosciuta un’inabilità totale cioè il (100%), l’età è compresa tra i 18 e i 67 anni che sono in possesso di un reddito inferiore che corrisponde (per il 2022) e di 17.050,42, euro e possono accedere alla pensione di inabilità per invalidi civili.

Le prestazioni per l’anno corrente di 291,69 mensile per 13 mensilità con un accertamento sanitario sull’ invalidità e la successiva domanda da trasmettere;

  • Online, collegandosi al portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Pensione di inabilità agli invalidi civili”;
  • In alternativa, tramite patronato o associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

La pensione e compatibile con;

  • Prestazioni corrisposte a titolo di invalidità per causa di guerra, lavoro o servizio, a patto che sia stata riconosciuta per una patologia o menomazione diversa;
  • Pensioni dirette di invalidità erogate dall’AGO per invalidità, vecchiaia e superstiti in favore di lavoratori dipendenti ovvero prestazioni a carico delle gestioni pensionistiche per i lavoratori autonomi ed ogni altra pensione obbligatoria per i dipendenti.

È previsto inoltre un assegno mensile pari a 10,33 euro mensili per gli invalidi civili con un’età inferiore ai 65 anni, si può ottenere l’assegno mensile.

seguenti requisiti;

  • condizioni reddituali pari a 6.213,74 euro in caso di pensionato solo;
  • Reddito pari ad euro 13.023,53 per il pensionato coniugato.

Inoltre, la pensione può subire un aumento fino 660,27 euro (equivalente a 291,69 + 368,58) a partire dal compimento dei 18 anni di età

requisiti reddituali sono;

  • 583,51 euro in caso di pensionato solo;
  • 662,96 euro per il pensionato coniugato.

Invalidi civili: Indennità di accompagnamento 2022

I soggetti al quale viene accertata una disabilità permanete del 100% che sono;

  • Deambulare autonomamente senza l’ausilio di un accompagnatore;
  • Compiere in autonomia gli atti quotidiani senza un’assistenza continua.

Inoltre, è possibile fare richiesta all’ INPS per un accertamento sanitario ottenendo così l’indennità di accompagnamento di euro 525,17 mensili.

Per effettuare la richiesta di accompagnamento bisogna collegarsi al portale “inps.it – Prestazioni e accedere ai Servizi Prestazioni e poi Indennità di accompagnamento agli invalidi civili in alternativa si può entrare tramite il patronato o tramite l’associazione di categoria ANMIC, ENS, UIC, ANFASS inoltre bisogna avere i requisiti che vi ho citato prima e sono;

  • Cittadini italiani, comunitari o extra-UE in possesso di permesso di soggiorno di almeno un anno;
  • Residenti in maniera stabile ed abituale sul territorio nazionale.

Indennità di frequenza 2022

L’indennità di frequenza non è altro che una prestazione economica che viene stanziata dall’ INPS questo tipo di indennità va a favore dei soggetti che hanno meno di 18 anni;

  •  Con riconoscimento di difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della minore età ovvero con perdita uditiva superiore a 60 decibel nell’orecchio migliore nelle frequenze 500, 1.000 e 2.000 hertz;
  • Frequentanti scuole pubbliche o private di ogni ordine e grado (compresi gli asili nido), centri di formazione o addestramento professionale pubblici o privati convenzionati finalizzati al reinserimento sociale dei soggetti, centri ambulatoriali diurni o semi-residenziali (pubblici o privati) operanti in regime convenzionale, specializzati nel trattamento terapeutico, nella riabilitazione e nel recupero di portatori di handicap;
  • Con reddito inferiore ad euro 5.010,20 per l’anno 2022;
  • Cittadinanza italiana, comunitaria o extra-comunitaria in possesso di permesso di soggiorno di almeno un anno;
  • Residenza abituale e stabile sul territorio italiano.

Ottenendo l’accertamento sanitario dell’invalidità si può inoltrare la domanda tramite;

  • Online sul portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Indennità mensile di frequenza;
  • In alternativa, tramite patronato o associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS);

A questo punto sarà l’istituto a provvedere all’ indennità che avrà una durata di frequenza che è pari, 291,69 euro per il 2022.

Invalidi civili: Accertamento sanitario

L’iter di riconoscimento di invalidità civile parte con un rilascio da parte del medico un certificato introduttivo dove vengono riportati i dati anagrafici, codice fiscale, e natura della patologia invalidante e la diagnosi del soggetto.

Il certificato medico introduttivo (novanta giorni), e quindi bisogna presentare la domanda di riconoscimento dell’invalidità civile, tramite un:

  • Portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Accertamento sanitario”;
  • In alternativa avvalendosi di patronati ed associazioni di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

I requisiti vengono accertati tramite la commissione medica legale che viene istituita presso ASL, insieme all’ integrazione di un medico dell’INPS.

Ci sono alcune regioni che hanno un protocollo di affidamento per l’accertamento diretto all’INPS. In questo tal caso la visita avviene presso i Centri medico – legali dell’Istituto.

Università Telematiche e Legge 104: le opportunità e le agevolazioni previste

Avendo le università telematiche la medesima valenza di quelle tradizionali, la legge 104 prevede una serie di agevolazioni anche per chi si iscrive presso un ateneo online. Oggi sono numerose le persone che valutano di iscriversi presso un ateneo online, per via di tutti i vantaggi proposti.

Non a caso le università telematichequi un approfondimento –  sono riconosciute dal MIUR, permettono di studiare da casa e in remoto, senza recarsi di persona in aula o presso il centro didattico. Chi ha ottenuto il riconoscimento della legge 104, inoltre, può contare su alcuni vantaggi non di poco conto, come l’esenzione totale o parziale dal pagamento delle tasse universitarie.

Si tratta di un argomento delicato, che merita dunque di essere approfondito.

Università online e Legge 104: l’esenzione dal pagamento delle tasse

Si comincia da una delle agevolazioni più importanti previste dalla legge 104, ovvero la possibilità di poter contare su un esonero parziale o totale dal pagamento delle tasse. L’utente iscritto presso un ateneo telematico riconosciuto dal MIUR, al pari di uno studente che frequenta un’università tradizionale, può sfruttare un esonero dalle tasse totale se ha un livello di invalidità pari ad almeno il 66%.

L’esonero parziale dal pagamento delle tasse universitarie viene invece concesso quando il riconoscimento dell’invalidità oscilla fra il 45% e il 65%. Per quel che riguarda la seconda casistica, come abbiamo già visto nella guida sull’esenzione dalle tasse universitarie per gli studenti, alle volte si prevede soltanto il pagamento della prima rata.

Ad ogni modo, è bene specificare che gli importi economici possono variare da ateneo ad ateneo, dunque in questo caso non è possibile fare previsioni.

Per fare un esempio concreto, in caso di esenzione parziale, certi atenei eliminano la prima rata e adeguano le cifre della seconda orientandosi sulla fascia di reddito della famiglia dello studente. In altri casi, vengono eliminate la seconda e la terza rata. Vuol dire che, al di là delle differenze fra ateneo e ateneo, le opportunità in sede di risparmio economico per uno studente rientrante nella legge 104 sono davvero significative.

Prima di andare avanti, c’è un’altra informazione meritevole di attenzioni. Come viene specificato sul sito ufficiale del Ministro per le Disabilità, l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie può essere richiesto anche in un altro caso.

Si fa riferimento agli studenti con genitori percepenti la pensione di inabilità. Per ottenere questo esonero, si dovrà fare richiesta presentando un’autocertificazione dello stato familiare.

Le altre agevolazioni previste per gli studenti con la legge 104

L’esenzione totale o parziale dal pagamento delle tasse universitarie, in realtà, non è l’unica agevolazione prevista dalla legge 104 per gli studenti delle università online o tradizionali. Si fa ad esempio riferimento alle agevolazioni previste per i trasporti e i taxi, con il rimborso per le spese viaggio.

Non potremmo poi non citare le agevolazioni riguardanti gli alloggi, insieme alla presenza di importi maggiorati per quanto concerne le borse di studio assegnate.

In secondo luogo, è bene sottolineare anche la presenza di un’agevolazione riguardante la fornitura di supporti per lo studio, dai testi fino ad arrivare ai dispositivi tecnologici. Anche i servizi di ristorazione proposti a tariffe agevolate fanno parte del pacchetto, e sono un ulteriore strumento utile per facilitare l’esperienza degli studenti con legge 104.

In altri termini, le opportunità per tutti gli studenti che possono usufruire di questa legge non mancano, e vengono ulteriormente espanse dalla possibilità di frequentare un ateneo telematico.

Caratteristiche e opportunità concesse dagli atenei telematici

Ora che abbiamo chiarito tutte le opportunità relative agli studenti con legge 104 e alle università telematiche, è bene capire meglio le caratteristiche di queste ultime. Nella fattispecie, si fa riferimento ad una categoria di atenei che consente di frequentare le lezioni in remoto.

In pratica, ci si collega ad una piattaforma online (sistema e-learning), si avviano le lezioni in video, e si scaricano dal sito i materiali didattici necessari per studiare.

È bene sottolineare che tutti i video delle lezioni vengono presentati sotto forma di registrazione. Significa che lo studente può accedervi a qualsiasi ora o giorno, dunque in accordo con i propri impegni. Uno dei maggiori vantaggi delle università online è la caduta di questo vincolo, che rappresenta spesso uno dei principali limiti delle università “fisiche”. Inoltre, è opportuno specificare che gli esami fanno eccezione, così come la seduta di laurea.

Ci si dovrà infatti presentare fisicamente in uno dei centri appartenenti all’ateneo online scelto, per sostenere le prove di fronte ad una commissione.

Prima di chiudere questa guida, è importante fare una precisazione: gli atenei telematici consegnano una laurea che ha lo stesso valore del titolo di studio assegnato dalle università tradizionali. Questa regola vale sempre, a patto che l’ateneo telematico scelto dallo studente sia stato approvato dal Ministero dell’Istruzione (MIUR).

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